L’obesità può presentarsi già nella primissima infanzia, sebbene si tenda a collocarla più di frequente agli esordi della pubertà. Può rappresentare una conseguenza di crisi bulimiche, ma più spesso è conseguente ad una iperfagia determinata dal clima familiare. A differenza dell’anoressia, che si accompagna a iperattività e magrezza, l’obesità è stata spesso associata a passività; i bambini obesi sono infatti descritti come molli, apatici, timidi, pur essendo capaciti reazioni di prestanza sotto forma di collera improvvisa. Alcuni sintomi spesso associati all’obesità testimoniano la sofferenza psicologica che ne costituisce la base o, forse, la conseguenza: insuccesso scolastico e nella sfera sociale, inibizione, enuresi.
Clinica dell’obesità infantile
La problematica del pieno e del vuoto occupa un posto privilegiato nell’obesità, il bambino tenterebbe di colmare con il cibo mancanze avvertite a livello affettivo ed emozionale, ma anche di coprire, rafforzandole, le proprie inibizioni e insicurezze. L’obesità si trova di frequente in bambini con insufficienza mentale o psicotici, che tendono a ricercare soddisfazioni immediate, concrete e non simbolizzabili.